Si l’ho fatto… ho ROOTato l’Androide.

Finalmente l’ho fatto… in pratica erano alcuni giorni che mi informavo, che cercavo notizie e alla fine l’ho fatto: ho ROOTato l’Androide. Per chi non lo sapesse sono da poco passano ad uno smartphone Android (vedi: Androidizzato!!!) e devo dire che non rimpiango minimamente il mio vecchio BlackBerry, anzi devo dire non ne sento la mancanza, nonostante mi abbia accompagnato per diverso tempo.

Ma ritorniamo al discorso principale, il Root del mio Androide. Ho letto diverse guide (linkate alla fine di questo articolo), che mi spiegavano chi più chi meno il processo, alquanto indolore e abbastanza veloce.

Ma prima di passare al ROOT vero e proprio del mio Samsung Galaxy Next, vediamo cosa significa avere i permessi Root??

… il root non è una “cosa” come il jailbreak e nemmeno un’operazione da eseguire. Su piattaforma linux root è l’utente amministratore che ha i privilegi più alti nel sistema (come l’utente Amministratore su Windows per capirsi). Il root quindi non si ottiene, ma al contrario si ottengono i suoi permessi. I permessi di root permettono di fare qualsiasi cosa con il proprio sistema. Unico limite la vostra fantasia.

Root in inglese vuol dire radice, e in un sistema unix la radice (/) è la cartella principale del sistema (paragonabile a grandi linee a C:\ di Windows). Avere i permessi di root, vuol dire poter agire su tutto il sistema cosa solitamente impossibile ad un utente normale che invece più accedere (con permessi di scrittura) ai soli file contenuti nella sua cartella utente (per esempio /home/utente). E così è su Android. (fonte: Root su Android. La grande guida: cos’è, perchè e come ottenerlo)

Direte, si ok ma prima non potevo farlo??

Si, ma con certi limiti. Infatti le case produttrici dei telefoni lasciano i permessi classici di utente normale ai loro telefoni, in modo da non far compromettere il sistema. In questo modo potrete si spostare file, modificarli, ecc…, ma solo per quel che concerne i vostri file (quindi foto, musica, …). Mentre se volete modificare il firmware, ad esempio installando l’ultima versione del sistema operativo android, dovete aspettare il rilascio ufficiale del produttore del vostro cell. Questo appunto perchè questo tipo di operazioni, se fatte da persone inesperte o poco “informate” può provocare il danneggiamento del terminale. Inoltre con i permessi di root, è possibile agire direttamete sui componenti del cell stesso, ad esempio sul clock e sulla frequenza del processore, spingendolo fino al limite delle sue capacità o riducendole in modo da aumentare le prestazioni della batteria (Esiste un app a tal proposito, installabile solo dopo aver rootato il cell che si chiama SetCPU for Root Users for Android, ne parlerò prossimamente). Inoltre con i permessi di root, è possibile installare Rom Cucinate (ossia patch del sistema create dal cooker) che permettono di migliorare o adattare alle proprie esigenze il terminale.

Comporta dei rischi??

Beh si, come dicevo prima. Nel senso che di solito chi sfrutta gli exploit di Android per avere i permessi di root sa quello che fa e come recuperarlo. Un utente medio invece potrebbe incappare in problemi che potrebbero invalidare la garanzia del terminale (l’operazione di root infatti invalida la garanzia!!!). L’operazione potrebbe sembrare indolore, ma in alcuni casi potrebbe anche non esserlo e in realtà un utente medio può sopravvivere anche senza i permessi di root. Un po’ come avviene per chi usa Ubuntu o altre distro Linux o Windows, se ci deve solo lavorare e giocare può farlo anche senza avere i permessi di root.

Samsung Galaxy Next: il root.

Vediamo ora come rootare il nostro Samsung Galaxy Next. La procedura è abbastanza semplice e non richiede grosse conoscenze informatiche. Il procedimento che vado a descrivervi in realtà vale per quasi tutti i terminali con Android. Per prima cosa scarichiamo SuperOneClick v1.9.5 dal sito di xda-developers.

Il programma funziona su:

  • Windows XP
  • Windows Vista
  • Windows 7

con Microsoft .NET Framework 2.0 o superiori.

  • Ubuntu Hardy (8.04 LTS)
  • Ubuntu Jaunty (9.04)
  • Ubuntu Karmic (9.10)
  • Ubuntu Lucid (10.04 LTS)
  • Ubuntu Maverick (10.10)
  • Debian Lenny (5.0)
  • Debian Squeeze (testing)
  • Debian Sid (unstable)
  • Debian Experimental

con Mono v1.2.6 o superiori (per installare Mono seguite i consigli dati qui).

Per Mac o altri sistemi Linux, abbiamo sempre bisogno di Mono e per scaricarlo andate qui.

A questo punto attiviamo il Debug USB sul telefono (Impostazioni > Applicazioni > Sviluppo) e colleghiamolo al pc e apriamo SuperOneClick… premiamo Root.

Schermata su Windows di SuperOneClick. Fonte immagine xda-developers.
Schermata di SuperOneClick su Linux. Fonte immagine xda-developers.

Dopo un po’ di schermate che si aprono e si chiudono sul vostro pc, arriverà alla fine: a questo punto non ci resta che riavviare il terminale. Tutto qui? Si, la conferma che il sistema è rootato vi sarà data dalla compasa di una nuova applicazione con questa simpatica icona:

L’applicazione non è altro che SuperUser, ossia l’applicazione che consente di dare (o ricevere… dipende dai punti di vista) i permessi da amministratore alle applicazioni. Ovviamente questa procedura è reversibile, basterà premere Unroot e riavviare il terminale per ritornare alle origini. E con questo è tutto, troppo semplice è dir poco!!!

Ovviamente per il root devo rigraziare le fonti, che sono:

Inoltre esiste un sistema alternativo a quanto spiegato sopra, che comporta qualche passaggio da fare via telefono, potete trovare tutte le indicazioni in

ovviamente occhio sempre a cosa si fa!!!

A presto!

P.S.: Questa guida è stata testata ma è comunque potenzialmente pericolosa e quindi se la seguirete lo farete solo a vostro rischio e pericolo.

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8 risposte a “Si l’ho fatto… ho ROOTato l’Androide.”

  1. Vorrei congratularmi x l’articolo molto ben spiegato.vorrei anchio fare cosi ma non possiedo il computer.e possibile farlo anche senza? Se cosi fosse spero che qualcuno possa avvertirmi.

  2. Avatar Antonio Muscillo
    Antonio Muscillo

    In realtà è già indicato alla fine dell’articolo, infatti faccio riferimento ad un’altra guida:

    [Guida] Permessi di root su Samsung Galaxy Next S5570 Gingerbread 2.3.3

    che permette di rootare il device senza l’utilizzo di superoneclick o altri software…

  3. Ciao Antonio , anche da me i complimenti per l’ esauriente spiegazione .

    1. Avatar Antonio Muscillo
      Antonio Muscillo

      Grazie!

  4. È la migliore k abbia mai letto…io il root lo avevo gia fatto ma nn sapevo invalidasse la garanzia…ora ho una domanda se disinstallo il root e ripristino lo stato ad esso precedente la garanzia??
    Grazie

    1. Avatar Antonio Muscillo
      Antonio Muscillo

      A meno di non aver installato anche qualche Firmware modificato/non ufficiale, si. Facendi l’unroot si ritorna allo stato originale della garanzia.
      Grazie per i complimenti.

  5. Ciao,
    mi sai dire l’adb.exe quanto tempo rimane aperto?

    A me è aperto da quasi 5 minuti…

  6. Ma prima di passare al ROOT vero e proprio del mio Samsung Galaxy … gsamsungtelefoni.wordpress.com